Oggi vi porto in Grignetta, montagna della Lombardia alta 2177m che domina Lecco e il lago di Como, con le sue imperdibili guglie dolomitiche e le vedute mozzafiato sul lago.
Prima di inoltrarmi nella descrizione del percorso, alcuni dettagli utili sull'escursione:
Tempo di percorrenza a salire: 2h (tenendo un passo medio, se non siete allenati considerate 2h:30 circa)
Tempo di percorrenza a scendere: 1h:30
Livello di difficoltà: E (Escursionistico). Il percorso non prevede tratti esposti, né particolari difficoltà tecniche. L'unica difficoltà è data dal dislivello (si sviluppa interamente in salita) e da alcuni tratti ripidi su alti gradoni rocciosi (sconsigliata quindi a chi ha problemi alle ginocchia, per via delle frequenti sollecitazioni in discesa).
Dislivello: 600m
Possibilità di ristoro: Si, è presente un rifugio dopo circa 2h di cammino. Per orari di apertura o informazioni clicca qui
Parcheggio in prossimità dell'inizio del sentiero: si
Distanza in auto da MI: 70KM
Altitudine massima raggiunta: 1730 mslm
Fonti: no
Segnavia: si
Equipaggiamento: Consiglio uno scarpone alto, per tenere ferma la caviglia, un pile per quando si arriva in cima, un antivento da indossare nei tratti esposti
TREKKING PIANI DEI RESINELLI - RIFUGIO ROSALBA
Si parte da Piani dei Resinelli (1400 mslm), in provincia di Lecco, lasciamo la macchina in un ampio parcheggio in prossimità del centro del paese e ci inoltriamo nel sentiero numero 9, Sentiero Foppe, direzione Rifugio Rosalba. Il segnavia CAI stima 2h di cammino e, a mio avviso, se non si è sufficientemente allenati conviene stare un pò larghi e considerare circa 2h:30 per la salita.
Il sentiero ha inizio in un bel bosco, tutt'intorno montagne maestose che incorniciano il lago di Como, e una tranquillità che stimola i pensieri.
Consiglio di prestare attenzione ai segnali CAI in questo primo tratto, in corrispondenza di alcune deviazioni i segnali non sono completamente visibili. Superato il bosco, si procede su un unico sentiero, con una vista mozzafiato sulle guglie e una visuale impagabile sul lago, il tratto iniziale mette a disposizione dei meno esperti anche una corda, per aiutarsi nei punti più esposti.
Incontriamo un bivio: possiamo continuare sul sentiero 9 o scegliere di avventurarci nel Sentiero dei Morti, classificato EE (escursionisti esperti): il punto di arrivo è lo stesso, ma questo secondo sentiero è più ripido e selvaggio (la segnaletica indica a questo punto 1h:15 di percorrenza seguendo la via normale e 1h proseguendo per il sentiero dei morti), noi optiamo per proseguire sul sentiero 9 e iniziamo la salita che ci condurrà in vetta. Da questo momento il sentiero si fa ripido, con alti gradoni rocciosi e rada vegetazione, regalandoci uno scenario che non credevo possibile in questi luoghi. Ci sono passaggi di una bellezza disarmante e non sorprende vedere qualche appassionato tentare una scalata nelle guglie: per gli amanti dell'arrampicata, questo deve essere un paradiso.
Si procede sempre in salita finché non appare, abbracciato dalle montagne, il Rifugio Rosalba (1730 mslm) in splendida posizione panoramica.
Da lassù è possibile proseguire imboccando altri sentieri, classificati come EE (si prosegue in cresta), dedicarsi alle arrampicate, oppure godersi la vista mozzafiato sulle montagne innevate e sullo specchio di acqua brillante del lago, che da qui assume un fascino prorompente, disarmante.
Il rifugio ha 38 posti a sedere, tra interni ed esterni e offre anche la possibilità di pernottamento, con 46 posti letto disponibili. Il menu offre pochi e semplici piatti, noi abbiamo optato per un pranzo al sacco con panini portati da casa, ma non ci siamo fatti mancare una buona grappa e un'ottima crostata albicocca e mandorle.
In cima il freddo inizia a farsi sentire, decidiamo di scendere percorrendo la stessa via (anche in questo caso scartiamo la variante ''Sentiero dei Morti'') e proseguiamo su discesa ripida. I gradoni di pietra si fanno sentire (il mio ginocchio vacilla) e ringrazio di aver portato gli scarponi con il grip che mi aiutano a mantenere l'equilibrio sul fondo sassoso. Le bacchette da Trek sono un altro potente alleato a cui fare ricorso durante la via del ritorno.
In un'ora e un quarto torniamo al punto di partenza, sorseggiamo una birra nel bar vicino al parcheggio e siamo pronti per tornare a casa.
3 motivi validi per percorrere questo sentiero:
la bellezza inaspettata del paesaggio
la presenza di un rifugio (eh si, dopo tanta fatica anche la pancia vuole la sua parte)
la media difficoltà, che consente anche ai meno esperti di cimentarsi nel percorso
Buon cammino!
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